Canti e balli durante le celebrazioni religiose a L'Aquila (XV-XVI secolo)
Musiche di Giovanni da Capestrano, Leonardo Giustinian, Marcantonio del Picaro, Vanni di Martino, Niccolò del Preposto, Alessandro de Ritiis e anonimo.
Il CD Devote Passioni promuove la riscoperta – e la prima esecuzione moderna – dei repertori vocali e strumentali utilizzati nel comune di L’Aquila durante le celebrazioni religiose in epoca medievale e rinascimentale.
La città de L’Aquila ha una tradizione di spiritualità che risale a un evento emblematico e unico: l’istituzione del “Perdono” da parte di Papa Celestino V (1294). La stessa Bolla di indulgenza papale invita la Congregazione a cantare inni e canti, dando subito a questa tradizione religiosa una svolta musicale. Le fonti locali hanno conservato non meno di 200 testi per tali “canti”, a volte con melodie. Questi ultimi erano spesso basati su canzoni popolari a ballo (canti danzanti); infatti, durante il Perdono, era consuetudine eseguire queste danze. La ricetta speciale di Celestino, adottata dalle confraternite religiose della città, rifiorì grazie alla predicazione degli Osservanti, frati francescani che spesso cantavano e indirizzavano i loro ascoltatori a “cantare le lodi” sia dal pulpito che come parte di opere edificanti.