
domenica 28 dicembre 2025
Chiesa di San’Andrea – ore 17,30
O Emmanuel
Laudi del XIII sec. per il tempo dell’avvento e della natività

MICROLOGUS (Italia- musica medievale)
Patrizia Bovi – canto, arpa, buccina
Goffredo Degli Esposti – cornamusa, flauto bicalamo, zampogna
Gabriele Russo – viola, lira, buccina, piffero
Lorenzo Lolli – canto, tamburello, campane
Enea Sorini – canto, cetra, naccheroni
L'Ensemble Micrologus presenterà un programma musicale ricostruito quasi esclusivamente con laudi medievali – canti religiosi italiani in lingua volgare, tratti dal codice Laudario di Cortona (Ms. 91, 1270–1297). Questi canti non liturgici delle comunità secolari, spesso associati alla devozione mariana, sono profondamente radicati nella spiritualità dell'Italia del XIII secolo. Il Manoscritto di Cortona è la più antica raccolta conosciuta di musica italiana in lingua volgare e l'unico manoscritto del suo genere del XIII secolo. Il programma del concerto è stato costruito attorno a due delle sette grandi Antifone dell'Avvento, che nella liturgia della Chiesa cattolica vengono cantate durante i Vespri prima del cantico Magnificat: la prima O Rex e l'ultima O Emmanuel. Ognuna di esse si conclude con l'invocazione veni (venire), che è una chiamata a Cristo affinché ritorni alla fine dei tempi, ma riflette anche l'aspettativa del Popolo Eletto per la venuta del Messia. Tra questi due canti, iconici per il periodo dell'Avvento, ascolteremo le laudi sopra menzionate, che sono una sorta di commento a scene bibliche collegate, tra le altre, all'Annunciazione (Dal ciel venne messa novello) e alla Nascita di Gesù (Cristo è nato et humanato, Gloria ‘n cielo e pace ‘n terra) e – tipicamente per questo tempo – alle lodi di Maria, come Madre di Dio e mediatrice dell'amore divino (Laude novella, O Maria d'Omelia). Micrologus è rinomato per il suo rigore scientifico: ogni brano è sottoposto ad analisi paleografica e filologica, e l'esecuzione (intonazione modale, ornamentazione, tecnica canora) si basa su un approccio etnomusicologico – esplorando tradizioni vocali conservate fino ad oggi. Di conseguenza, ciò che ascolteremo non sarà una lezione musicale, ma anche una preghiera di comunità – scientificamente giustificata, ma radicata nella spiritualità dei tempi antichi. Prima che la musica medievale conquistasse il cuore degli ascoltatori moderni, Micrologus stava già dando vita al suo percorso artistico. Micrologus è uno dei gruppi più importanti in Italia –e in tutta Europa– che da oltre 4 decenni restituisce lo splendore, il significato e la vitalità della musica antica. La loro forza è la combinazione di scienza e intuizione. L'ensemble non si basa solo su fonti scritte –manoscritti, trattati e iconografia–, ma esplora anche le tradizioni orali e le tecniche esecutive conservate nella musica popolare fino ad oggi. È grazie a questo approccio etnomusicologico che riescono a riproporre non solo la musica ma anche lo stile unico e peculiare di ogni particolare repertorio: il modo di fraseggiare, la produzione vocale, l'ornamentazione e l'intonazione modale. I musicisti del Micrologus non tengono solo concerti – creano esperienze di vita. Le loro esibizioni, sature di gesti, ritmi e movimenti, ricreano le funzioni originali della musica: preghiera, celebrazione, storia, danza. Che sia in una chiesa, in un cortile o nel trambusto delle strade – la musica rivive dove suonava secoli fa. L'ensemble è ospite fisso di innumerevoli Festival di Musica Antica, e di alcune Feste Storiche, tra cui il famoso Calendimaggio di Assisi, dove i suoni del Medioevo incontrano l'architettura e il ritmo delle feste popolari. La loro produzione comprende anche numerose registrazioni, tra cui ricostruzioni di repertori precedentemente sconosciuti – sempre con attenzione all'affidabilità e alla profondità, ma anche pensando al pubblico contemporaneo.
